Orlando – Viaggio di Nozze
Il 20 dicembre 2014 partiamo da Malpensa, diretti a Miami su un volo Air Canada con scalo a Toronto. È il nostro primo volo intercontinentale. Nonostante il nostro Boeing 767-300 non sia proprio mastodontico, il viaggio è estremamente tranquillo e abbastanza comodo. La sensazione di uscire dalle porte del terminal a Miami e di essere investiti da quell’aria calda e umida, la ricordiamo ancora oggi. È un ricordo più evocativo di qualsiasi foto potessimo fare e, in effetti, tra il buio e la stanchezza estrema, di foto non ne scattiamo proprio mentre la navetta dell’hotel ci accompagna alla nostra sistemazione per la notte, a poca distanza dall’aeroporto.
Walt Disney World
Una volta scaricati i bagagli, riconsegniamo l’auto al Disney Car Care Center, situato a lato dei caselli di ingresso al parcheggio di Magic Kingdom; da qui siamo accompagnati gratuitamente all’ingresso del primo parco che abbiamo in programma di visitare: gli Hollywood Studios. Appena entrati riceviamo le deliziose spilline o meglio, spillone, per celebrare le nostre fresche nozze.
Il parco, nel complesso, non ci dispiace: qui non si respira la classica atmosfera Disney, ma tutto è comunque ben curato. Utilizziamo i nostri Fast Pass Plus (servizio ora sostituito da Disney Genie+) per fare Rock ‘n’ Roller Coaster e The Twilight Zone Tower of Terror. Entrambe le attrazioni ci piacciono molto: il coaster è abbastanza fluido e risulta sempre divertente mentre la Tower Of Terror è semplicemente eccezionale e lo spostamento in avanti della cabina per raggiungere gli ascensori aggiunge davvero un qualcosa in più rispetto alla versione parigina che abbiamo avuto modo di provare in passato. Molto carino anche lo stunt show a tema Indiana Jones, forse solo un po’ troppo lungo.
La serata porta l’arrivo di un bell’acquazzone, mentre ci dirigiamo verso Magic Kingdom sfruttando i nostri biglietti Park Hopper. Questo parco è simile nella struttura generale a Disneyland Paris, che già conosciamo molto bene: abbiamo quindi deciso di visitarlo in solo due serate. A bordo della navetta, Sara e la sconosciuta bimba seduta accanto a lei reagiscono con lo stesso stupore alla prima vista del castello “ghiacciato” da migliaia di led azzurrini: la famigerata magia Disney, adesso, si sente eccome! L’emozione aumenta sempre più mentre si varca la soglia del parco e ci si avvia lungo Main Street. Sfruttiamo il momento dello spettacolo con i fuochi d’artificio per esplorare le aree di Adventureland e Frontierland e per fare diverse attrazioni, in totale assenza di code: passiamo dallo spassoso Jungle Cruise alla meraviglia di Pirates of the Carribean, dal Far West di Big Thunder Mountain alla spettrale atmosfera di Haunted Mansion; ci godiamo un giro rinfrescante su Splash Mountain e concludiamo la serata con l’adorabile It’s a Small World.
Passiamo anche questa serata nella fiabesca atmosfera di Magic Kingdom, visitando il resto del parco. Una menzione speciale merita Space Mountain che, nonostante l’età e l’aspetto un po’ vissuto dei treni, ci è piaciuto tanto! Molto bello ed emozionante, infine, Celebrate the Magic; vivi anche tu lo spettacolo guardandolo qui!
Il terzo giorno prevede la visita di Epcot, parco nato per celebrare la tecnologia la cultura internazionale, nonché la visione del futuro di Walt Disney. È sicuramente un parco diverso dal solito e può essere diviso in due zone distinte. La prima, subito dopo l’ingresso, raggruppa le attrazioni principali: una menzione particolare la meritano sicuramente Soarin, che ci consente letteralmente di volare per osservare il mondo dall’alto e Mission: SPACE che ci porterà, centrifugandoci, a raggiungere Marte. La seconda parte del parco si sviluppa invece intorno ad un grande lago e ci consente di visitare diversi Paesi del mondo: qui passiamo la serata passeggiando da piazza San Marco a Venezia ad una piramide Maya in Messico. Concludiamo la nostra esperienza Disney gustandoci IllumiNations: Reflections of Earth, lo spettacolo sul lago, davvero coinvolgente ed evocativo.
Universal Orlando Resort
La mattina del 24 dicembre, ci spostiamo in zona Universal. Lasciamo i bagagli in hotel, l’ottimo Double Tree by Hilton prenotato su Booking.com ad un prezzo stracciato e da qui ci incamminiamo verso i parchi, che si trovano a poca distanza. Alle ore 10:00 circa, varchiamo l’ingresso degli Studios; ancora una volta, l’emozione è fortissima: “Siamo davvero qui!“.
Utilizzando i nostri Flash Pass, in poco tempo riusciamo a salire su diverse attrazioni tra cui Despicable Me, divertente e ben fatta, a partire dal preshow, Hollywood Rip Ride Rockit, roller coaster a dire il vero piuttosto deludente e Twister, dove viviamo in prima persona alcune scene tratte dal film letteralmente adorato da una Sara ancora bambina. Arriviamo poi ad uno dei pezzi forti del resort: Revenge of the Mummy. Anche in questo caso, il film è stato parte integrante dell’infanzia di Sara e l’attrazione è un capolavoro assoluto. L’abbiamo adorata dall’inizio alla fine e l’abbiamo rifatta a non finire.
Decidiamo, a questo punto, di dirigerci verso Diagon Alley. Passiamo davanti alla stazione di King’s Cross, al Nottetempo parcheggiato poco distante e rimaniamo a bocca aperta e con gli occhi che brillano, a fissare la breccia nel muro che segna il confine tra realtà e magia, letteralmente. Ok, adoriamo la saga di Harry Potter ma qui è davvero impossibile restare indifferenti a quello che ci si trova davanti!! Muoviamo i nostri primi passi in Diagon Alley senza sapere cosa guardare, perché c’è TUTTO da vedere: la Firebolt che si muove nella vetrina di Accessori per il Quidditch, il negozio dei Tiri Vispi Weasly con torrone sanguinolento, pasticche vomitose e pasticcetti svenevoli, Olivander e le sue bacchette, la gelateria di Florean Fortebraccio, Magie Sinister nella cupa Notturn Alley… insomma, da perdere la testa. Visitiamo tutti i negozi, godendoci tutti i particolari anche grazie all’affluenza sorprendentemente bassa. Resistiamo, eroicamente, alla tentazione di comprare qualunque cosa ci capiti sotto gli occhi (anche se, in effetti, un solo sguardo ai cartellini dei prezzi funge da ottimo deterrente) e ci dirigiamo verso Harry Potter and escape from Gringotts. Da subito si capisce che l’attrazione non può essere meno che strabiliante: l’edificio della banca è favoloso e il drago appollaiato sulla sua cima sputa davvero fuoco, l’atrio con i folletti, che sembrano veri, è qualcosa di spettacolare, i giornali con le figure che si muovono davvero sono incredibili e la ride è semplicemente fantastica.
Decidiamo a questo punto di raggiungere Island of Adventure, a bordo dell’Hogwarts Express. Varcando la soglia di King’s Cross si ha davvero la sensazione di trovarsi in una stazione ferroviaria, tutti i dettagli sono perfetti. Ci dirigiamo verso il binario 9 e 3/4, passando attraverso il muro! Il treno arriva sbuffando al binario, prendiamo posto nel nostro scompartimento e partiamo, osservando dal finestrino Londra che si allontana. Il viaggio naturalmente riserva numerose sorprese, tra cui l’attacco dei dissennatori.
Giunti a destinazione, ci lasciamo stregare dall’atmosfera di Hogsmeade, godendoci ancora una volta tutti gli incredibili dettagli. Arrivati al cospetto del castello di Hogwarts, decidiamo di resistere alla tentazione e di proseguire nell’esplorazione del resto del parco, riservando a più tardi l’esperienza dell’attrazione.
Dopo un pranzo veloce, ci dedichiamo alle ride acquatiche: Jurassic Park River Adventure è ricca di dettagli e divertente, mentre scendiamo letteralmente lavati da Popeye & Bluto’s Bilge-Rat Barges! Questa attrazione è assolutamente folle e ridiamo come matti dal primo all’ultimo secondo: uno spasso! Non ci delude nemmeno Dudley Do-Right’s Ripsaw Falls: è veramente divertente e la discesa finale merita davvero.
Decidiamo finalmente di fare ritorno nel magico mondo di Harry Potter e ci dirigiamo nei sotterranei del castello, dove ha inizio quella meraviglia che è la coda per Harry Potter and The Forbidden Journey. Il tempo di attesa indicato è di soli 20 minuti e ci godiamo ogni metro che ci separa dalla stazione di imbarco, con la sensazione di perdere, passo dopo passo, il contatto con la realtà: le serre di Erbologia, l’aula di Difesa contro le Arti Oscure dove ogni tanto è capitato che nevicasse, lo studio di Silente, la sala comune di Grifondoro… non ci sono parole: è tutto semplicemente spettacolare. Dopo l’incontro con il cappello parlante, saliamo a bordo del robocoaster e l’avventura ha inizio (non hai mai sentito parlare di robocoaster? Qui puoi vedere un video dimostrativo). Penso che la descrizione più dettagliata non possa comunque rendere l’idea dell’esperienza; per noi è stato qualcosa di totalmente inaspettato, mai avremmo pensato che un’attrazione potesse risultare tanto coinvolgente. È qualcosa di straordinario e che da solo vale non solo il biglietto d’ingresso ma anche il viaggio dall’Italia. Insomma, se ancora non si fosse capito: una figata, punto e basta.
Una volta tornati all’aperto, ancora senza parole, ci guardiamo e, senza bisogno di dire nulla, ci rimettiamo in coda per un secondo giro. Ormai è buio e a Hogsmeade si respira davvero un’atmosfera magica; decidiamo di provare i celebri Dueling Dragons, che si rivelano belli fluidi e divertenti.
Dirigendoci verso l’uscita, decidiamo di fare Poseidon’s Fury che, nonostante presenti alcune scene realmente spettacolari, è veramente troppo lungo.
Distrutti dalla stanchezza ma felici come non mai, concludiamo la prima parte del nostro viaggio acquistando delle t shirt ricordo, per portare con noi un po’ dell’inimitabile atmosfera dei parchi americani.