Alsazia e dintorni
Dove andare in autunno? L’Alsazia è sicuramente una destinazione ideale per godere di una meravigliosa atmosfera: le vigne si tingono di rosso ed oro, la folla di turisti diminuisce, le temperature sono perfette per visitare i piccoli, caratteristi villaggi. L’Alsazia è inoltre una meta perfetta per un viaggio in camper, come del resto tutta la Francia.
Noi l’abbiamo esplorata a bordo del nostro van, includendo anche alcune tappe extra. Ecco quindi il nostro itinerario di 7 giorni alla scoperta di questa meravigliosa regione.
Giorno 1
Lucerna
Il primo giorno di viaggio ci vede partire da casa diretti verso la Svizzera. Decidiamo di fare tappa a Lucerna, per spezzare il viaggio e sgranchirci le gambe.
Lasciamo il van in un comodo parcheggio a pagamento a bordo lago e ci dirigiamo verso uno dei simboli della città: Kappelbrücke, il famoso ponte di legno costruito nel 1300, affiancato da una grande torre in pietra. Percorriamo il ponte ammirandone lo splendido soffitto decorato e ci dirigiamo verso il centro città.
Seguendo le indicazioni, raggiungiamo il famoso Leone di Lucerna. Questo monumento risale al 1820 e commemora il sacrificio delle Guardie svizzere durante la Rivoluzione Francese. Il maestoso leone di pietra si specchia nel laghetto antistante, circondato dai colori autunnali delle piante tutt’attorno. Si tratta di un angolo della città davvero suggestivo, da non perdere. Visitiamo poi la Hofkirche, con la sua bellissima scalinata d’accesso, prima di fare ritorno al van e rimetterci in marcia verso nord.
Breisach am Rhein
Giorni 2 e 3: Europa Park
Giorno 4: da Europa Park ad Eguisheim
Giorno 5
Eguisheim
Il piccolo villaggio di Eguisheim sembra uscito da una fiaba. Dalla Grand Rue imbocchiamo la Ronde de Eguisheim, il percorso ad anello che ripercorre la storia del paesino, in un susseguirsi di pittoresche case a graticcio dai colori pastello. Sbuchiamo in Place du Château, la piazza principale, assolutamente incantevole. Al centro della piazza si trova una grande fontana, alla quale fanno da sfondo l’antico castello Château St-Léon e la Chapelle St-Léon, dedicata a Papa Leone IX, che qui nacque. Visitiamo la piccola cappella, davvero suggestiva con i suoi affreschi vivaci e le splendide vetrate.
Facciamo ritorno al van, sbrighiamo le operazioni di routine approfittando dei servizi dell’area di sosta e facciamo rotta verso la destinazione successiva.
Kaysersberg e Riquewhir
Dopo aver guidato poco meno di mezz’ora in direzione nord, arriviamo all’area camper di Kaysersberg. Si tratta di un grande piazzale a lato della strada principale, un po’ rumorosa. Il prezzo per la sosta è di 10 euro per 24 ore, compreso l’accesso ai servizi igienici e al carico/scarico. Il centro storico è facilmente raggiungibile a piedi ma decidiamo di rimandare la visita a più tardi.
Scarichiamo le nostre bici pieghevoli dal gavone del van ed iniziamo a pedalare verso Riquewhir. La distanza è di circa 5,5 km ed il percorso si snoda attraverso i vigneti, bellissimi nei loro colori autunnali. Alcuni tratti particolarmente ripidi ci mettono alla prova: le nostre piccole bici sono perfette per muoversi in città ma non sono certo l’ideale per affrontare dislivelli importanti! La bellezza della strada allevia la fatica e con una certa soddisfazione arriviamo a destinazione.
Riquewhir è un piccolo gioiello lungo la Route des Vins d’Alsace, incastonato tra le colline e le vigne. Parcheggiate le bici, raggiungiamo a piedi la via principale, Rue du Général De Gaulle. Ai lati della strada si affacciano le casette a graticcio, le facciate dai colori accesi con le finestrelle traboccanti di fiori. Il villaggio è perfettamente conservato e certamente molto turistico. Negozi di souvenir e prodotti locali si susseguono uno dopo l’altro ma non rovinano l’atmosfera.
Oltre ad essere classificato come uno tra i borghi più belli di Francia, Riquewhir sembra essere stato la principale fonte d’ispirazione per la realizzazione del villaggio di Belle, ne La Bella e La Bestia di Walt Disney. Davanti al municipio, l’Hotel de Ville, si trova una bella fontana che ricorda molto quella dove Belle si ferma per leggere un libro, nelle sequenze iniziali del film.
Proseguendo lungo la via principale si trova la Torre Dolder, simbolo del borgo. Il lato rivolto verso il villaggio presenta la classica facciata a graticcio decorata da fiori, mentre quello che guarda all’esterno è massiccio e spartano, a rivelare la funzione difensiva dell’edificio.
Soddisfatti della nostra passeggiata per il paese, facciamo ritorno alle bici e affrontiamo la pedalata per ritornare al van.
Qui ci aspettano una doccia rigenerante ed un po’ di relax, prima di uscire di nuovo alla scoperta di Kaysersberg.
Tra tutti i borghi visitati, Kaysersberg è probabilmente quello che ci ha affascinato di più. Percorrendo Rue du Général de Gaulle giungiamo alla chiesa di Sainte Croix. La facciata romanica in mattoni si affaccia si una graziosa piazza, al centro della quale si trova una fontana dedicata all’imperatore Costantino.
Proseguendo lungo la via principale si arriva al cuore del centro storico, caratterizzato dalla presenza di un bellissimo ponte in arenaria rosa. Dal Pont Fortifié, risalente al 1514, si godono scorci meravigliosi sulle case a graticcio che si affacciano sul fiume sottostante e sulle rovine del castello che dominano il borgo. Da qui seguiamo le indicazioni per salire al castello, raggiungibile in circa dieci minuti.
Dalla cima della collina si ha una bella vista panoramica sul borgo e sulla valle sottostante. Scopriamo che il castello di Kaysersberg, costruito nel 1227 per conto di Federico II del Sacro Romano Impero, aveva lo scopo di sorvegliare un importante punto di passaggio tra Alsazia e Lorena.
Torniamo al Ponte Fortificato esattamente in tempo per goderci il tramonto: case e botteghe sono decorate da piccole luci, si accendono i romantici lampioni in ferro battuto. L’atmosfera è così bella che decidiamo di fare un secondo giro del centro storico prima di tornare al camper per la cena.
Giorno 6: da Kaysesberg alla Linea Maginot
Hunawhir
La giornata inizia di buon’ora. Dopo aver fatto colazione ci mettiamo in marcia diretti verso Hunawhir, distante circa 20 minuti. Arriviamo a destinazione alle ore 9 circa: siamo gli unici turisti ed incrociamo solo pochi abitanti del piccolo borgo. C’è una pace meravigliosa, attorno a noi si estendono a perdita d’occhio i vigneti.
Percorriamo la strada principale, notando subito quanto qui sia meno forte l’impronta turistica rispetto ai villaggi che abbiamo visitato i giorni scorsi. Saliamo sul piccolo colle dove sorge la bellissima Eglise de Saint Jacques le Majeur, chiesa fortificata del XIV secolo. Attorno alla chiesa, all’interno della cinta muraria, si trova anche un antico cimitero molto suggestivo. Contempliamo il paesaggio circostante e ci godiamo ancora qualche minuto di tranquillità prima di tornare al van.
Ribeauvillé
A solo dieci minuti da Hunawhir si trova uno dei borghi più famosi della Strada dei Vini d’Alsazia: Ribeauvillé. Questa cittadina è circondata da verdi montagne sulle quali spiccano le rovine dei Tre Castelli dei Signori di Ribeaupierre.
Partendo da Ribeauvillé, ci si può incamminare in un circuito di 9 km conduce a tutti e tre i castelli. Oggi tuttavia ci accontentiamo di fotografarli passeggiando lungo la Grand Rue, via principale della cittadina. Da qui si vede svettare in lontananza l’imponente castello di San Urlich.
Lungo la Grand Rue si susseguono le casette a graticcio perfettamente curate, intervallate da piccole piazze ognuna con al centro una caratteristica fontana. Riconosciamo, tra gli altri edifici, la Maison Pfifferhus, punto di ritrovo dei menestrelli durante il medioevo. Inconfondibile anche la Tour des Bouchers, che prende il nome dalla congregazione dei macellai che qui svolgeva la proprie attività. Durante il Medioevo, la torre fungeva da punto di avvistamento oltre che da prigione e da campanile!
Decidiamo di entrare in una delle numerose pasticcerie per acquistare un dolcetto tipico, il kugelhopf, una soffice ciambella lievitata. Lo gustiamo seduti su una panchina osservando il via vai di turisti. Dobbiamo ammettere che l’atmosfera romantica della Grand Rue viene rovinata dal passaggio di auto e altri mezzi a motore: chissà che almeno nel fine settimana la zona del centro non sia chiusa al traffico.
È ormai mattina inoltrata ed è tempo di rimetterci in viaggio, poiché ci aspetta un tragitto di circa 115 km. Abbiamo infatti deciso all’ultimo momento di percorrere un po’ di strada verso nord per visitare la Linea Maginot.
Linea Maginot
Arriviamo al parcheggio di fronte all’ingresso del forte di Schoenenbourg, a Hunspach, verso le 13:30. La biglietteria aprirà alle 14, quindi abbiamo tempo di pranzare a bordo del nostro van prima di dirigerci all’ingresso. Qui veniamo accolti con grande cordialità. Il personale ci consegna una piccola ma utilissima guida gratuita in lingua italiana e ci fornisce le informazioni essenziali per la visita. Il biglietto di ingresso per gli adulti ha il costo 10 euro e, come scopriremo ben presto, li vale assolutamente.
Iniziamo la visita scendendo un’infinita seria di scalini che ci conduce a 30 metri di profondità. Da qui ci si sposta nelle diverse aree operative, seguendo la segnaletica. Passiamo dalle cucine all’infermeria, dagli angusti alloggi dei soldati a quelli degli ufficiali. Troviamo interessantissima la visita della centrale elettrica: qui è possibile anche assistere ad alcune spiegazioni dettagliate, da parte del personale, sul funzionamento dei generatori e dell’impianto di filtraggio dell’aria. Il percorso prosegue verso un tunnel lungo un km che conduce ai blocchi di combattimento, dove è possibile visitare i depositi munizioni e le torrette, una delle quali restaurata e ancora perfettamente funzionante.
Fatto ritorno al van, ci dirigiamo verso sud e percorriamo i 120 km che ci separano da Colmar, dove ci parcheggiamo all’area di sosta per camper, ceniamo e ci abbandoniamo ad un sonno ristoratore.
Giorno 7: Colmar
Siamo arrivati all’ultima mattina del viaggio. Sebbene la testa sia già un po’ avviata al ritorno a casa (quella senza ruote), siamo decisi a fare un giretto in città. Inforchiamo le nostre bici ed in meno di dieci minuti raggiungiamo il centro storico di Colmar.
Iniziamo la visita dalla piazza della cattedrale di San Martino, costruita con l’arenaria rossa proveniente dal massiccio dei Vosgi. Da qui ci incamminiamo lungo le vie dal sapore medievale, con le classiche case a graticcio.
Da Place de la Cathédrale imbocchiamo Rue des Marchands e raggiungiamo la vicina Koifhus, ovvero la Vecchia Dogana di Colmar. Risalente al 1480, rappresenta uno dei simboli della città, con la sua caratteristica architettura alsaziana. Da qui passiamo nell’adiacente piazza, al centro della quale si trova la storica Fontaine Schwendi.
Visitiamo poi il Mercato Coperto e da qui ci dirigiamo verso una delle tappe imprescindibili in una visita a Colmar: la Petite Venise. Qui le casette colorate si riflettono nell’acqua calma del fiume Lauch, regalando scorci semplicemente deliziosi.
Concludiamo la nostra passeggiata tra le vie del centro storico con un’immancabile foto alla Maison des Têtes: l’edificio, costruito nel 1609, deve il suo nome alle 106 piccole teste scolpite che ne decorano la facciata. È ormai tempo di recuperare le nostre bici e fare ritorno al van. Dopo un’immancabile tappa al supermercato E. Leclerc per fare rifornimento di prelibatezze locali, siamo pronti ad iniziare il viaggio di rientro.
Per tante altre foto e per ripercorrere tutte le tappe, ecco il link al nostro viaggio su Polarsteps.