Programmare la visita di Yellowstone National Park: quanti giorni? Cosa vedere? Dove dormire? In questo articolo troverete un itinerario di tre giorni alla scoperta di tutte le principali aree di Yellowstone ed alcuni consigli pratici per organizzare al meglio la visita.

Prima di cominciare, alcune precisazioni utili:

– il parco di Yellowstone è immenso. La sua estensione è pari all’incirca a quella dell’intera Umbria. Esistono cinque diversi accessi al parco, che aprono uno alla volta dopo l’inverno in base alle condizioni climatiche;

– anche le strade interne al parco e le diverse aree di interesse possono essere chiuse a seconda della stagione e del meteo. Informatevi sempre a riguardo sul sito ufficiale del parco, in base al periodo della vostra visita. Il nostro articolo si riferisce alla nostra personale esperienza a Yellowstone, nella seconda metà del mese di maggio;

– il nostro itinerario inizia dall’entrata sud del parco e ha come punto di riferimento la zona di Lake Yellowstone Hotel, dove abbiamo dormito. Soggiornare all’interno del parco può essere più dispendioso economicamente ma consente di risparmiare moltissimo tempo sugli spostamenti e di evitare le code in ingresso.
Poiché normalmente la richiesta è molto alta, se avete deciso di dormire nel parco è indispensabile muoversi con
largo anticipo per prenotare. Noi abbiamo prenotato a dicembre il nostro alloggio per maggio. Da tenere presente che normalmente la cancellazione è gratuita fino a 30 giorni dalla data di arrivo. Per prenotazioni ed informazioni, fate riferimento al sito ufficiale dedicato.

– i giorni effettivi di visita sono tre, noi però li abbiamo suddivisi in due giorni pieni e due mezze giornate, per questioni logistiche legate al nostro itinerario di viaggio;

– noi abbiamo utilizzato il pass annuale dei parchi nazionali America The Beautiful. In alternativa, il biglietto di ingresso al parco vale per sette giorni consecutivi ed è valido per veicoli fino a 15 passeggeri.

Abbiamo scelto di riportare la nostra reale esperienza per dare un’idea concreta di quelle che possono essere le tempistiche. Speriamo che l’articolo possa esservi utile, buona lettura!

Giorno 1 – pomeriggio

West Thumb Geyser Basin

West Thumb è la prima area geotermica che si incontra provenendo dall’ingresso sud del parco. La particolarità di questo bacino termale è la sua posizione, proprio sulla riva dello Yellowstone Lake. Questo lago meraviglioso è il più grande del parco, nonché il lago di montagna più grande dell’intero Nord America.
Dal parcheggio parte il sentiero che conduce attraverso le sorgenti termali e le pozze di fango fumanti. Il percorso descrive una sorta di otto, arrivando proprio sulla riva del lago. Da non perdere:
  • Abyss Pool, una delle sorgenti più profonde del parco con i suoi 16 metri di profondità;
  • Black Pool, che a dispetto del nome è di un azzurro incredibile;
  • Fishing Cone, il cono fumante di un geyser sommerso dall’acqua del lago.
Per la visita dell’intera area considerate circa un’ora, tempo per le fotografie incluso.

Mud Vulcano Area

La zona di Mud Vulcano si trova a circa 40 minuti di guida da West Thumb, lungo la Grand Loop Road. Per raggiungerla occorre arrivare fino a Lake Village e poi proseguire verso nord. Lungo la strada si trovano diversi view point sullo Yellowstone Lake e, successivamente, sul meraviglioso Yellowstone River. Vi consigliamo una breve sosta a LeHardys Rapids, troverete il parcheggio ben segnalato alla vostra destra lungo la strada. Qui, in primavera, è possibile vedere le trote che risalgono il fiume. Fate attenzione alla possibile presenza di orsi, seguite sempre le regole del parco e le indicazioni dei ranger!
Proseguendo verso nord si arriva al parcheggio per Mud Vulcano. Il sentiero parte direttamente da qui e sale leggermente di quota. Anche in questo caso si tratta di un percorso ad anello, lungo circa 1 km. In questa area del parco si trovano pozze di fango e sorgenti particolarmente acide. L’odore di zolfo la fa da padrone e si sentono gorgoglii, fischi e borbottii provenire tutt’attorno. È una delle zone che ci ha affascinato di più.
Assolutamente da non perdere:

  • Dragon’s Mouth Spring: affascinante e misteriosa, questa caverna sputa letteralmente fumo e acqua con un rumore inquietante;
  • Mud Vulcano: il fango denso e acido che ribolle continua a rimodellare le pareti del cratere, risultato di una violenta eruzione;
  • Sour Lake: un piccolo lago dalle acque estremamente acide, si trova nel punto più alto del percorso.
Come se non bastasse, i bisonti qui sono praticamente ovunque e noi abbiamo avuto la fortuna di vedere anche una coppia di grizzly!
Poco più avanti, sulla destra, si trova Sulphur Caldron. Si tratta di una delle sorgenti più acide del parco. Osservarla dall’alto, avvolta dal vapore, è veramente impressionante.
Per la visita dell’intera zona occorrono circa due ore.

Giorno 2

Upper Geyser Basin

Upper Geyser Basin è senz’altro una delle aree più frequentate e famose del parco. Il nostro consiglio quindi è quello di visitarla al mattino presto, prima dell’arrivo della folla. Una volta parcheggiato, informatevi presso l’Old Faithful Visitor Education Center sugli orari previsti per le eruzioni dei geyser. Il primo che troverete, proprio di fronte al Visitor Center, è Old Faithful. Questo è il geyser più famoso del parco, poiché le sue eruzioni sono le più prevedibili. Un suggerimento: se il Visitor Center fosse ancora chiuso al vostro arrivo, come è capitato noi, potete recarvi al vicino store presso l’Old Faithful Lodge. Si trova poco dopo il Visitor Center, sulla destra. Gli orari delle eruzioni vengono esposti anche qui.
Oltrepassato Old Faithful, il percorso prosegue tra sorgenti termali variopinte, pozze gorgoglianti e fumanti, eruzioni di acqua e vapore. Il tempo di visita per questa zona è molto variabile, a seconda che si decida di attendere tutte le eruzioni o meno o che si voglia percorrere anche il sentiero ad anello che porta ad
Observation Point. Noi abbiamo impiegato circa tre ore per arrivare fino a Riverside Geyser e da qui tornare verso il Visitor Center. Volendo è possibile proseguire a piedi verso Biscuit Basin e Midway Geyser Basin, che sono altrimenti raggiungibili in auto.
Da non perdere:
  • Old Faithful: il “vecchio fedele” erutta ogni 78 minuti circa, con una approssimazione tra 0 e 15 minuti;Grotto Geyser, dalle forme incredibili;
  • Castle Geyser, deve il nome al suo imponente ed antico cono;
  • Riverside Geyser, situato proprio nel letto del bellissimo Firehole River;
  • Heart Spring: una sorgente termale color turchese a forma di cuore;
  • Morning Glory Pool, una delle sorgenti più famose del parco. La sua storia ci ricorda quanto sia importante non interferire con il delicato equilibrio di questo incredibile ambiente naturale. Nel corso degli anni, infatti, sono stati gettati all’interno della sorgente monete, pietre, pezzi di legno e oggetti di ogni tipo. Ciò ha influito sulla circolazione dell’acqua e ha portato ad una perdita dell’energia termale della sorgente, con un conseguente calo della temperatura ed il cambiamento del colore dall’iniziale turchese all’attuale giallo.

Midway Geyser Basin

Situato circa 12 km a nord di Upper Geyser Basin, questo bacino termale è una tappa assolutamente imperdibile. Qui si trova infatti una delle meraviglie più note ed ammirate del parco: Grand Prismatic Springs. Il breve percorso attraverso l’area termale parte dal parcheggio dedicato, che tuttavia non è molto grande. Noi abbiamo parcheggiato poco più avanti, in una zona sicura a bordo strada. Una volta raggiunto l’inizio delle passerelle in legno, ci si ritrova avvolti dal vapore caldo in cui si riflettono i colori delle sorgenti. Oltre a Grand Prismatic, qui si trovano anche Excelsior Geyser, Opal Pool e Turquoise Pool.
Se la vista dalle passerelle è surreale, quella dall’alto non è da meno. Grand Prismatic Spring si può infatti apprezzare in tutta la sua bellezza anche dal punto panoramico Grand Prismatic Overlook. Per raggiungerlo occorre partire dal parcheggio per le Fairy Falls e imboccare il sentiero di circa 1,2 km che sale leggermente fino alla piattaforma panoramica. Attenzione: verificate sul sito o sull’applicazione ufficiali del parco che il sentiero sia percorribile. Normalmente, infatti, quest’area resta chiusa per i visitatori fino alla fine di maggio in quanto zona altamente frequentata dai grizzly. Maggiori informazioni sulle Bear Management Areas sono disponibili nella sezione dedicata del sito del parco.

Norris Porcelain Basin

Circa quaranta minuti a nord di Midway Geyser Basin si trova un altro bellissimo bacino termale, Norris Geyser Basin. Questa è una delle zone idrotermali più calde di Yellowstone, in continuo mutamento. Norris Geyser Basin comprende due aree distinte: Black Basin, dove si trova lo Steamboat geyser, il geyser attivo più alto del mondo e Porcelain Basin. Noi abbiamo deciso di visitare Porcelain Basin. Per raggiungerlo bisogna oltrepassare il piccolo museo (chiuso al momento della nostra visita, in maggio) oltre il quale si arriva al Porcelain Basin Overlook. Da qui il percorso scende a livello del bacino termale, sulle classiche passerelle di legno. Si cammina circondati un paesaggio alieno, sembra di trovarsi su un altro pianeta. Merita davvero una visita. Per la visita del solo Porcelain Basin considerate circa quaranta minuti di tempo.

Canyon Village

A questo punto della nostra seconda giornata nel parco di Yellowstone la stanchezza ha iniziato a farsi sentire. Abbiamo quindi deciso di tornare con calma verso il nostro alloggio facendo tappa a Canyon Village. La distanza da Norris è di soli venti minuti, guidando verso est. Qui meritano una visita il bellissimo Canyon Visitor Education Center ed il fornitissimo Canyon General Store. Ovviamente qui si trovano anche lo storico Canyon Lodge ed il Canyon Campground. Da tenere presente la possibilità di fare rifornimento di carburante alla stazione di servizio, che tutto sommato ha dei prezzi onesti per trovarsi all’interno del parco. Sempre a Canyon Village è possibile noleggiare uno spray anti orso: noi lo abbiamo scoperto troppo tardi ma ci è sembrata una buona soluzione! Tutti i dettagli si trovano sulla app ufficiale di Yellowstone, assolutamente indispensabile per pianificare al meglio la visita del parco.

Giorno 3

Hayden Valley

Situata lungo la Grand Loop Road, tra lo Yellowstone Lake ed il Grand Canyon of the Yellowstone, la Hayden Valley è una tappa imperdibile. Non solo si trova in una posizione molto comoda e facilmente raggiungibile ma è un vero spettacolo della natura. Noi abbiamo avuto modo di attraversarla diverse volte durante la nostra permanenza nel parco e siamo stati sempre ripagati dall’incontro con gli animali che la abitano. I bisonti qui sono una presenza costante, così come i cervi. Qui abbiamo visto per la prima volta una coppia di grizzly attraversare lo Yellowstone River. Il nostro consiglio è, se potete, di recarvi qui almeno una volta al mattino presto e al tramonto. Guidate piano e aguzzate la vista, fermatevi in tutti i belvedere, binocolo e macchina fotografica alla mano.

Lamar Valley

Immaginatevi una vallata sconfinata, incorniciata da montagne innevate, senza traccia di attività umana. Indifferenti al vento che soffia spietato, centinaia di bisonti pascolano indisturbati. Al limitare del bosco, ecco comparire un grizzly che si avvicina al fiume. Situata all’estremo nord est del parco, la Lamar Valley è un angolo di paradiso terrestre. Viene definita “Serengeti d’America” per la straordinaria ricchezza della fauna che la popola. Bisonti, lupi, coyote, antilocapre, pecore delle montagne rocciose, alci, orsi neri e grizzly, sono solo alcune delle specie che si possono avvistare in questa valle incantata. Noi siamo riusciti ad inserirla nel nostro itinerario partendo molto presto al mattino dal nostro alloggio a Lake Yellowstone e guidando per circa un paio d’ore. Per arrivare alla Lamar Valley occorre lasciare la Grand Loop Road all’altezza di Tower Junction e proseguire verso est lungo la Northeast Entrance Road. Poi basterà semplicemente continuare a guidare godendosi la meraviglia tutt’attorno, aguzzando la vista. Noi abbiamo avuto la fortuna di vedere un coyote ed un orso nero trovarsi faccia a faccia!

Mammoth Hot Springs

Se siete riusciti a lasciarvi alle spalle le meraviglie della Lamar Valley, dopo circa un’ora di guida verso ovest sulla Grand Loop Road arriverete a Mammoth. Qui vivrete un improvviso ritorno alla civiltà. Arrivando dalla Lamar Valley, troverete sulla destra il distretto di Fort Yellowstone. È possibile fare una passeggiata tra gli edifici storici che ospitarono per 32 anni l’esercito americano, qui stanziato per difendere il parco da cacciatori e bracconieri. Consigliamo assolutamente la visita dell’Albright Visitor Center, veramente interessante. Qui inoltre è possibile usufruire di una rara connessione wi-fi, gratuitamente.
Proseguendo verso la zona termale si trovano diversi servizi, tra cui una stazione di rifornimento, il Mammoth Hot Springs Hotel and Cabins, il General Store, l’ufficio postale, una clinica e ovviamente numerose aree picnic e servizi igienici, immancabili in tutto il parco. Se state seguendo il nostro programma, questo è il momento giusto per la pausa pranzo.
L’area di Mammoth Hot Springs è caratterizzata dalla presenza delle incredibili terrazze di travertino, delle vere opere d’arte naturali. Il sito comprende due distretti: le Upper Terraces e le Lower Terraces. Le Upper Terraces si visitano a bordo dell’auto, seguendo un breve ma caratteristico percorso. Per le Lower Terraces invece bisogna essere preparati ad affrontare molti scalini, sia in discesa sia in salita, senza il minimo riparo dall’ombra. La meraviglia però ripaga assolutamente della fatica. Da non perdere:
  • Minerva Terrace
  • Canary Springs
  • Palette Springs

Giorno 4 – mattina

Grand Canyon of the Yellowstone

Due cascate, pareti di roccia variopinta, sbuffi di fumo, le aquile che volteggiano nel vento. Il Grand Canyon of the Yellowstone non è paragonabile come dimensioni al celeberrimo Grand Canyon dell’Arizona ma è sicuramente meritevole di una visita. Lungo entrambi i versanti del canyon si trovano diversi punti panoramici e sentieri. Ne consegue quindi che la visita di quest’area può richiedere da poche ore ad un’intera giornata. Noi abbiamo impiegato circa quattro ore per fermarci a tutti i view point e per percorrere i due brevi sentieri che portano sul ciglio delle cascate.
Il North Rim é il versante più vicino a Canyon Village. Da qui, l’imbocco per la North Rim Drive si trova solo cinque minuti a sud lungo la Grand Loop Road. Il primo parcheggio che si incontra è il punto di partenza per il Brink of the Lower Falls Trail. Questo sentiero breve ma piuttosto ripido scende nel canyon per 180 metri fino al ciglio delle Lower Falls, le più alte delle due cascate. Trovarsi proprio sopra al salto di 93 metri è impressionante, assolutamente da non perdere!
Il parcheggio successivo è quello per
Lookout Point, raggiungibile con un brevissimo sentiero. Questo view point offre una bellissima vista delle Lower Falls e rende bene l’idea della maestosità del canyon. Per raggiungere il successivo Grand View potete proseguire a piedi lungo il North Rim Trail o spostarvi direttamente in macchina fino al parcheggio dedicato. Proseguendo in auto lungo la North Rim Drive, seguite le indicazioni per Inspiration Point. Da qui si ha una veduta panoramica del canyon; inoltre, la strada che porta al parcheggio vi permetterà di ammirare il curioso Glacial Boulder, un enorme masso di granito testimone dell’erosione glaciale risalente a migliaia di anni fa. A questo punto, la strada vi ricondurrà a Canyon Village.
Per raggiungere il
South Rim occorre ridiscendere lungo la Grand Loop Road. Lungo il tragitto non può mancare una breve deviazione per Brink of the Upper Falls. Dal parcheggio, un breve sentiero conduce sopra al salto di 33 metri delle Upper Falls. Tornati sulla strada principale, il passaggio sul Chittenden Bridge segna l’inizio della South Rim Drive. Qui i punti panoramici da non perdere sono Upper Falls Viewpoint e Artist Point, quest’ultimo a nostro parere davvero mozzafiato. Per raggiungerli potete muovervi in auto fino ai rispettivi parcheggi oppure percorrere a piedi tutto il South Rim Trail.

Così si conclude la nostra esperienza a Yellowstone National Park, un luogo veramente indescrivibile al quale neanche le migliori foto possono rendere giustizia. Poiché il parco è molto grande e ricco, vi consigliamo di partire preparati e con le idee abbastanza chiare su ciò che desiderate vedere. Seguite sempre le indicazioni di sicurezza e informatevi sulle condizioni meteo e delle strade prima del vostro arrivo.
Speriamo che questo articolo possa essere stato utile e auguriamo a tutti di poter ammirare queste meraviglie dal vivo!